Cari fratelli Laziali, i precedenti tra Benevento e Lazio sono talmente recenti, ancorché molto confortanti sotto il profilo del risultato, che non ci pare cosa sensata invitarvi ad un ricordo tanto recente quanto non essenziale nella storia Laziale. Preferiamo cavalcare l’attualità, che è quantomai interessante, come stiamo per vedere. Primo punto: sabato sera abbiamo perso nel modo peggiore in un turno che non avrebbe potuto essere più imperfetto. L’incertezza di uno dei nostri giocatori più affezionati, il soldato Radu, sintetizza al meglio la situazione del momento in Casa Lazio. Lo scorso anno, di questi tempi, viaggiavamo in terza posizione e con la freccia di sorpasso inserita. Stamattina ci troviamo al 9° posto, a 10 punti dalla testa e a soli 6 dal Benevento, nostra prossima avversaria in corsa per una prestigiosa permanenza nella massima serie. Punto secondo: stiamo per giocare contro quella che, almeno per quanto riguarda la stagione in corso, è unanimemente considerata essere la squadra più forte del mondo. Punto terzo: la Lazio attuale non è certo quella dell’ultima “scampagnata” a Benevento, e nemmeno i padroni di casa sono gli incerti Boys Scout incontrati quel pomeriggio. Lo si è visto nella recentissima amichevole giocata contro i giallorossi di un Pippo Inzaghi più concreto che mai. Insomma, in queste ore ci sentiamo un po’ frastornati. B come Benevento ma anche B come Bayern Monaco. Sapete cosa abbiamo pensato al momento del sorteggio? Che siamo stati fortunati a pescare proprio i bavaresi. Il fatto che siano i più grandi, ci aiuterà a preparare la fase di avvicinamento al match dei match, giocando con realismo in Campionato (quella col Benevento sarà l’ultima chiamata per restare agganciati al vertice, è inutile starci a prendere in giro) ma soprattutto sarà l’occasione perfetta per chiudere il cerchio con i dispetti della Storia. Come molti di voi ricorderanno perfettamente (voi, che viaggiate verso la sessantina), ci venne negata la partecipazione in Coppa dei Campioni per i fatti di Lazio - Ipswich Town. Nonno Umberto Lenzini, per consolare la tifoseria (ed in fondo, anche sé stesso) organizzò un’amichevole di lusso proprio con i fortissimi tedeschi del Bayern, i “padroni di casa” di quell’Olympiastadion dove la Germania Ovest aveva alzato al cielo la Coppa Del Mondo, battendo Johan Cruijff e i suoi tulipani solo un paio di mesi prima. Era il 14 settembre 1974. Con il senno del poi, non si trattò soltanto di un’amichevole di lusso ma anche di un test altamente rivelatore. La partita mostrò infatti come la Lazio già non fosse più la stessa, con Giorgione un po’ involuto (anche perché le difese gli avevano preso le misure) e un generale senso di sazietà agonistica. Per contro, il risultato finale (un 1 a 1, per merito del goal in rimonta siglato da Franzoni, subentrato proprio a Long John), lasciò in tutti noi l’amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere. Mancò una controprova. E adesso, a oltre quattro decadi e mezzo di distanza, non avrebbe senso alcuno cercare un confronto risarcitorio con quel calcio ormai lontanissimo. Per quanto ci riguarda, ci sentiamo onorati di giocare contro i più forti. Mentre scriviamo, sfilano in sottofondo gli echi delle radio della seconda squadra della capitale. Un sì tanto rumoroso dileggio dà la misura dell’invidia di fondo che li sta trapassando. Per onestà intellettuale, sappiamo di essere in ritardo per la corsa alla Champions 2021-22 e che, assai presumibilmente, quella con il modesto Benevento sarà una partita decisiva. Riflessioni che passano per la testa anche nei nostri giocatori, questo ci sia di conforto. Nessuno vorrà ripetere la brutta figura, perché perdere – ma anche non vincere - contro i sanniti, significherebbe arrivare fuori tempo massimo. Peccato tocchi proprio al Benevento, la splendida cittadina campana che ti affascina per le sue vie eleganti, i suoi palazzi ricolmi di testimonianze artistiche, e per quel liquore dal gusto unico, che ti strega al primo assaggio. Peccato per Simone e per Pippo, due dei volti più belli di questo calcio tatuato di fine anni Venti. Ci servono i tre punti. Forza Lazio! Ugo Pericoli