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Certo, il quarto d'ora finale della gara con il Bruges, schiacciati all'indietro e con una fifa boia addosso (ma quante occasioni per il tre a uno abbiamo fallito?) non può cancellare un girone da assoluti protagonisti. Perché la Lazio ha messo assieme dieci punti, rifilando quattro gol complessivi al Borussia, mai perdendo.
E poi, agli inguaribili pessimisti, che vedono grigio anche in questa notte di festa, ricordiamo che già a Dortmund meritavamo di vincere proprio nel finale. Dunque già in Germania, vincendo, potevamo essere già qualificati, con un turno di anticipo, senza attendere questa roulette russa con i belgi. Ecco perché quello scampolo di gara-thrilling vissuto col Bruges, con una traversa che ci sogneremo per chissà quante notti, va inserito nel contesto complessivo delle sei gare disputate.
In cui la Lazio mai ha sbandato, dominando col Borussia, riprendendo con coraggio il risultato nelle trasferte in Belgio e in Russia. Insomma, dando la dimostrazione (sempre) di poterci stare nella Champions, di non essere una intrusa. Era quello che chiedevamo questa estate al momento del sorteggio, Chiamasi maturazione di un gruppo. Al netto delle paure (tante) vissute nel finale al cardiopalmo contro il Bruges...
G.Bic.
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