I tempi stanno cambiando e gli scacchi sono sempre più apprezzati non solo come gioco, ma anche per il loro fascino, la loro lunga storia ed i tanti, tantissimi risvolti culturali e filosofici che li caratterizzano.

Questa considerazione per il “nobil giuoco” è radicata da tempo in alcuni paesi con una forte tradizione scacchistica, ma ormai anche in Italia si sta facendo strada, tanto che uno dei più importanti dicasteri italiani, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha deciso di organizzare un seminario sugli scacchi intitolato “Il gioco degli scacchi, metafora di strategia organizzativa e strumento di formazione ed integrazione sociale. Storia, aneddoti, agonismo, regole”.

Già dal titolo si intuisce come il Ministero abbia colto, degli scacchi, gli aspetti formativi sul piano strategico e la forte natura inclusiva sul piano sociale.

Il seminario si è tenuto nei giorni scorsi presso la bellissima e prestigiosa Biblioteca Storica del Ministero, al settimo piano di Palazzo Piacentini, il maestoso edificio storico che in via Veneto ospita la sede centrale del MISE.

Relatore unico il Presidente di Lazio Scacchi, Roberto Condorelli, funzionario dello Stato presso lo stesso dicastero.

Il seminario è stato organizzato dal Polo Culturale del MISE, diretto dalla Dott.ssa Gilda Gallerati, con la collaborazione del Dott. Ado Sattanino.

I posti disponibili sono stati esauriti rapidamente fra il personale, molto incuriosito e stimolato dall’argomento trattato.

E’ intervenuto anche il Dott. Federico Eichberg, dirigente del Ministero e Vice Presidente Vicario della Società Sportiva Lazio.

Gli argomenti affrontati sono stati molti, con una disamina degli scacchi dalle sue origini fino ai giorni nostri, del loro ruolo nella società, delle numerose connessioni con la cultura delle varie epoche e con i principali personaggi storici, da Dante a Napoleone, da Lucrezia Borgia a Isabella di Castiglia.

Una rappresentazione che sui binari degli scacchi ha accompagnato i numerosi partecipanti in un viaggio nel tempo e nello spazio, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente all’espansione araba nel Maghreb, dall’Italia rinascimentale alla Guerra Fredda, dai Templari a Napoleone.

Al termine della relazione è stato dato spazio alle domande, che sono state molte e spesso hanno offerto lo spunto per ulteriori approfondimenti.

Una giornata speciale, di splendido connubio fra l’Istituzione e la società civile, interpretata in questo caso da Lazio Scacchi, che è stata molto apprezzata e che conferma che la cultura in Italia è un formidabile strumento di aggregazione, condivisione e, perché no, divertimento.

(si ringrazia Lazio Scacchi)