Mi ritorni in mente - domenica
24 dicembre 1972 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 0-0
Cari fratelli Laziali,
dopo la deludente
prestazione di sabato sera, rieccoci ad un altro Lazio-Torino.
Anche i tifosi più giovani
conoscono le difficoltà che incontriamo contro i Granata. Nell’ultimo
decennio, abbiamo subito delusioni cocenti e inattese. Corsi e ricorsi storici
che fanno del Toro una delle nostre bestie nere. Non stiamo attraversando un
gran momento, occorre rimboccarsi le maniche e risultare meno prevedibili.
L’impressione, dopo il primo mese di calcio giocato, è che gli avversari ci
abbiano, come usiamo dire a Roma, sgamato.
Oggi torneremo indietro
di oltre mezzo secolo, alla dodicesima giornata del Campionato 1972-73.
La Banda Maestrelli
sta prendendo forma: Felice Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni,
Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi e Manservisi. Con Maestrelli si
accomodano in panchina Andrea Chini (manca il buon Avelino Moriggi, spedito ad
Arezzo) e Sergio Petrelli.
È un Toro guidato da Gustavo
Giagnoni, l’iconico allenatore col colbacco (ritratto nella foto): Castellini, Lombardo, Fossati,
Mozzini, Zecchini, Agroppi, Rampanti, Ferrini, Bui, Crivelli e Paolino Pulici.
Siamo la sorpresa del
campionato, è venuto a vederci Ferruccio Valcareggi. L’intenzione del C.T
della Nazionale è di rinnovare la formazione in vista delle qualificazioni ai
Mondiali di Calcio, programmati in Germania Ovest nel mese di giugno del
prossimo anno. Incontriamo il Toro nel loro momento peggiore: Claudio Sala
sta continuando a marcar visita e il centrocampo e tutta la squadra ne
sta risentendo.
Partiamo di slancio e dopo
dieci minuti il signor Giunti di Arezzo ravvisa un calcetto di Ferrini
sulla gamba d’appoggio di Long John. Sul dischetto ci va proprio Chinaglia,
che tira una botta violenta senza riuscire però a superare Castellini. Si rimane sullo 0 a 0 e
sebbene sia Vigilia, Giaguaro Castellini fa capire fin da subito
di non essere in vena di regali. Poco più avanti arriva una tambureggiante
azione dei nostri, con una bomba di Nanni, gran parata di Castellini e
pronta ribattuta di Manservisi, da due passi. Poi un gran colpo di testa
di Renzo Garlaschelli, indirizzato all'incrocio dei pali. Niente da fare!
Da Firenze però arrivano
buone notizie: la Roma sta perdendo contro la Fiorentina, dopo
anni di sudditanza, chiuderemo l’anno guardandoli dall’alto in basso. Però
adesso c’è da provare a battere il Torino. Nanni e Re Cecconi sono
in un gran momento di forma mentre Chinaglia sembra in fase calante, una
sofferenza che si intuisce già da un paio di settimane. Questa domenica sta patendo
la marcatura di Mozzini, che lo anticipa sempre in modo leale, svettando
di testa e annullandolo in modo sistematico. I Granata stanno dedicando
una grande attenzione alla fase difensiva e concluderanno la partita senza
danni.
Sono le 16 e 20, il cielo
si sta facendo scuro e si iniziano a udire gli Zampognari dall’altra
parte del Tevere.
L’Olimpico, non
pienissimo a causa delle festività, si svuota lentamente, senza fretta. Fuori,
in prossimità di ponte Duca d’Aosta, i Callarostari vendono un fumante
cartoccio di castagne a 200 lire: un vero concentrato di felicità che
vorremmo tornare a riassaporare. Anche nella pancia dell’Olimpico si respira un’atmosfera
natalizia: Tommaso Maestrelli si sta attardando a salutare i
giocatori avversari uno ad uno, indugiando con Luciano Castellini, complimentandosi
per il suo “clean sheet” ante litteram. Aveva di fronte gente come Nanni,
Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Manservisi che fecero del
loro meglio quel pomeriggio ma il Giaguaro parò anche l’impossibile.
Siamo solo alla fine di settembre. La stagione, si può ancora riprendere. Forza Lazio!
Ugo Pericoli