Una Lazio brutta, stanca, con poche idee sin dai primi minuti, asfissiata dal furioso pressing dei rossoblu’, che segnano due reti nel primo segmento di gara e poi controllano agevolmente, anzi triplicando, perde al Dall’Ara mostrandosi in netto regresso rispetto alle sfide vinte contro Roma e Lokomotiv. Un vero peccato ma il risultato è ineccepibile: completamente fuori fase in alcuni interpreti decisivi (duole sottolineare la prestazione di Reina), scontata in molte trame, la Lazio è semore risultata in balia del, pur scolastico, 5-3-2 degli avversari. Che, con questa prestazione tutta cuore e volontà contro una Lazio irriconoscibile, salvano la panchina di Mihajlovic. 

Ovvio rilevare che l’assenza di Immobile si è fatta drammaticamente sentire, privando la squadra di movimenti collaudati, Anche Luis Alberto senza i continui scatti di Ciro, è apparso spaesato e fuori giri. Solo Anderson, dall’altro versante, ha provato a incunearsi ma senza procurare spaventi. Insomma, per pigrizia di idee e forse gambe pesanti, è stata una di quelle classiche gare in cui avremmo potuto giocare due giorni interi senza mai segnare. E così, puntualmente, è stato. Con l’aggravante del rosso rimediato da Acerbi che dunque salterà la sfida contro l’Inter di Inzaghi del 16 ottobre prossimo.

Adesso il problema sarà risollevarsi in fretta alla luce del duro calendario che aspetta i biancocelesti: Inter, Marsiglia, Verona, Fiorentina, Atalanta, ancora Marsiglia e Salernitana. Servirà una Lazio profondamente diversa, nello spirito e nelle gambe, per schivare tante insidie.

G,Bi,