Auguri, Lazio nostra! Vanto sportivo di Roma, a cui hai insegnato a fare sport. Ma pure dell’Italia intera. Senza contare che in Europa non hai rivali, per numero di discipline praticate. E che buona parte del mondo ti invidia per la costanza con la quale, ogni anni, alimenti le fila di tuoi scudieri, ormai diecimila e passa atleti, sempre orgogliosamente sul pezzo. Quale è la sintesi di questo ennesimo compleanno d’autore, il 121emo dalla fondazione? Che la Lazio, gradualmente, come un diesel, ha alla fine realizzato il sogno dei nove fondatori di Piazza della Libertà. Ovvero quello di far praticare a tutti - senza distinzioni di ceto sociale, razza, religione, credo politico - lo sport prediletto. Ed e’ forse questa l’eredità più bella che, con orgoglio, esportiamo. La Lazio è nata dal popolo - perché quei nove ragazzi romani che il 9 gennaio 1900 materializzarono quel sogno culturale, sociale e sportivo erano emanazione di diversi ceti sociali - e lavora per il popolo. Nel senso che la sua missione più importante è quella di veicolare allo sport ragazzi e ragazze che abitano in periferia o nel centro della città, in palazzi opulenti o in palazzine affollate. Che hanno come genitori professionisti affermati o instancabili operai. Mai abbiamo dato peso a queste differenze e mai gliene daremo. Perché ogni ragazza o ragazzo con scende in campo con la nostra maglia addosso è una sorella o un fratello da proteggere e da amare: per sempre! Ecco perché oggi, all’alba dei 121 anni di vita, è essenziale rimarcare questo concetto. La Lazio, grazie a tutti coloro che custodiscono i suoi ideali, è riuscita a realizzare il sogno dei fondatori. Lo sport per tutti. La pratica sportiva offerta a tutti. Non è roba di poco conto, anzi è roba per veri eletti. Ecco perché andiamo fieri della nostra storia e della nostra crescita. Imperiosa, numeri alla mano, converrete. Buon compleanno, Lazio nostra! Per sempre sarai la compagna della nostra vita! G.Bic.