Cari fratelli Laziali,

con grande piacere, riprendiamo l’appuntamento con questa rubrica che ci accompagna ormai dal 2019.

Lasciateci dire che mai come quest’estate abbiamo faticato per tenere alta la curiosità sulla Lazio Calcio.

Si sa, il Laziale è uno abituato a tutto, perché nella sua vita da tifoso, ne ha viste davvero di cotte e di crude. Mai però gli era capitato – e questo crediamo sia un triste record – di dover attendere l’inizio del Campionato senza il capriccio e la curiosità di conoscere un nuovo arrivato.


Per il noto problema legato a coefficienti ed indicatori finanziari, abbiamo dovuto rinunciare a quel sogno ad occhi aperti che i tifosi vivono durante l’estate. Non sono arrivati volti nuovi e la Lazio è quella che abbiamo ammirato – si fa per dire – in occasione dell’ultimo Lazio-Lecce.


Ci siamo aggrappati a Sarri. Abbiamo incrociato le dita perfino durante le amichevoli – ché non si rompesse nessuno – cercando di vedere, partita dopo partita, qualche indizio di novità. Menzione speciale ai giornalisti e ai commentatori radiofonici, di tutte le emittenti. Non è stato facile intrattenere i radioascoltatori, in giugno ma ancor più in luglio, quando le giornate si sono fatte vuote e immancabilmente ripetitive.


Solo tre settimane fa, una domenica fatta di amichevoli – più o meno di lusso, ha permesso di mettere a confronto, sia pure per interposto avversario, Como e Lazio. E mentre noi piegavamo a fatica e all’ultimo respiro un interessante Avellino, il Como asfaltava i vicecampioni d’Olanda dell’Ajax Amsterdam.


Il punto è questo: d’accordo, siamo propensi ad un moderato ottimismo, si sta chiudendo una campagna abbonamenti al di sopra di ogni sospetto e ci sarebbe quindi una gran voglia di aggrapparci agli stimoli che ciascun giocatore probabilmente sentirà, per rispondere a una campagna acquisti che non è mai nata. Ma al contempo, c’è grande preoccupazione in tutto l’ambiente della Lazio Calcio. Cosa sarà capace di combinare la Lazio dell’anno scorso?

Ancora poche ore e sapremo se le valutazioni erano corrette.


Nell’attesa, vi riportiamo ad un Como Lazio datato autunno 2002. Ricordate? Venivamo da un’estate difficilissima, quella dell’addio – avvenuto in zona Cesarini – di Crespo e, soprattutto – di Alessandro Nesta.

Sergio Cragnotti, visto lo scontento della tifoseria, è corso ai ripari. Ha bussato alla porta del Manchester United ed è tornato a casa con il cartellino di Jaap Stam, qui ritratto nella foto articolo gentilmente messaci a disposizione da www.museodelcomo.it


È domenica 17 novembre, la decima giornata del Campionato 2002/03. È il Como di Loris Dominissini: Ferron, Gregori, Padalino, Brevi, Stellini, Corrent, Allegretti, Cauet, Music, Godeas e De Cesare. A disposizione del tecnico comasco, Brunner, Benin, Bjelanovic Juarez, Marco Rossi, Tomas, Serna.


Nonostante il doppio ratto milanese, la Lazio di Roberto Mancini sa di poter disporre di un organico eccellente: Peruzzi, Stam, Negro, Mihajlovic, Favalli, Fiore, Simeone, Stankovic, Cesar, Corradi e Claudio Lopez. Anche la panchina non è male: Concetti, Dino Baggio, Fernando Couto, Castroman, Chiesa, Pancaro e Simone Inzaghi.


Pronti-via, già dai primissimi minuti la Lazio fa vedere di avere le idee molto chiare, proponendo ottime giocate con i vari Cesar, Simeone, Stankovic e Corradi, che al 17’ colpisce una traversa dopo un cross dello stesso Cesar; un minuto dopo, Simeone, finalizzando un corner battuto da Sinisa Mihajlovic, insacca a rete: 0 a 1!


I locali provano a reagire ma Godeas, che sfrutta un eccesso di confidenza di Stam, trovandosi solo davanti a Peruzzi, sbaglia la conclusione a distanza ravvicinata.

Passato il pericolo, sfioriamo per ben due volte il raddoppio, prima con un sinistro debole di Corradi, poi con Claudio Lopez che, al 27', colpisce il palo su assist di Fiore. Il Como trova un sussulto pochi minuti dopo. È il 37’ quando Corrent, avanzando senza ricevere opposizione da nessun laziale, scaglia un sinistro dalla distanza che s'insacca alla destra di Peruzzi. Si va negli spogliatoi con un deludente 1 a 1.


Secondo tempo: Mancini sostituisce Stam con Pancaro e pochi minuti dopo ritorniamo in vantaggio grazie ad un’azione ben concertata: Simeone, dalla propria metà campo, effettua un lancio lungo che trova Claudio Lopez; Il “piojo” semina Stellini e supera il portiere avversario con un elegante pallonetto.


Pochi minuti dopo, andiamo in gol per la terza volta: altra bella azione Corradi - Cesar che vede il brasiliano entrare in area, effettuare un assist all'indietro per Claudio Lopez che, con un potente sinistro, batte ancora Ferron.


Il Como prova a reagire ma al 70’ Godeas spreca un'altra occasione con un tiro da dimenticare. Lì dietro siamo diventati insuperabili: Negro, Mihajlovic e Favalli si muovono in piena sicurezza. Da qualche minuto giochiamo solo in contropiede. Procediamo a fiammate, con l’intento di non sprecare energie; tuttavia, sprechiamo almeno tre occasioni, per portare il risultato su valori tennistici.


Su finire, il signor Tombolini di Ancona annulla una rete ai padroni di casa, ai quali, l’impegno mostrato nel secondo tempo, non risparmierà una rumorosa contestazione alla fine della partita.

Quanto a noi, nonostante i guai della crisi finanziaria si potessero già annusare nel vento, sarebbe stata la quinta vittoria consecutiva in trasferta.

Prima di salutarvi, vogliamo ricordare sulla nostra testata il giovane e sfortunato allenatore del Como Loris Dominissini. Ci lasciava nel giugno 2021, a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, compromesse a causa del Covid.


Tra qualche ora affronteremo quello che viene considerato – ai nastri di partenza - il Como più forte di sempre. Servirà quindi una grande prestazione.

Forza Lazio!


Ugo Pericoli