Per il sito ufficiale della Polisportiva oggi incontriamo Federico Colosimo, ritratto. E,,a foto, Capitano e trascinatore della Lazio Nuoto, artefice con i suoi compagni di squadra di eroiche imprese sportive nella Piscina dei Mosaici del Foro Italico. Come ti sei avvicinato alla pallanuoto? “Mi sono avvicinato al nuoto all’età di due anni ed ho continuato fino agli undici. Mi ero un po’ stancato di nuotare e ricordo appunto che decisi di smettere quando il mio allenatore mi disse di fare i 1500 mt. Sei mesi di calcio per poi seguire mio fratello che giocava a pallanuoto alla INA Assitalia Roma di Formiconi, nelle annate vincenti. Il mio primo tecnico nei ragazzi fu la leggenda Franco Sardellitto” Da cosa nasce il tuo amore per il biancoceleste? “Il mio amore per il bianco e celeste nasce grazie a mio nonno. E' stato dirigente della Lazio calcio dello scudetto del 74, ci portava allo stadio da piccolissimi e ogni domenica era un rito. Quando si giocava in casa prima c’era la cotoletta con le patatine al Bar del tennis, poi la partita con la sciarpa al collo e il nostro grande amore per la Lazio” Un tuo eroe sportivo? “Non ne ho uno in particolare ma porto nel cuore da Louis Nazario da Lima Ronaldo, sogno svanito della Lazio di Cragnotti, ancora oggi non riesco a trovare un calciatore così forte. Marco Pantani per le sue imprese al Tour de France, le sue scalate mi hanno fatto innamorare del ciclismo. Nel golf, per cui mi sono occupato spesso per lavoro, le imprese di Tiger Woods in particolare la prestazione dello scorso anno al Masters. Nello sci Alberto Tomba e nella Formula 1 Michael Schumacher” La tua partita più bella in vasca? “Ne ricordo tante, ma in particolare l’esordio in serie A1 contro la stratosferica Pro Recco. La vittoria più importante forse è stata quando con la Lazio battemmo il Brescia in trasferta. Un'altra bella partita è stata sicuramente quella contro la Roma Vis Nova, nella stagione in cui ci allenava Tafuro, vincemmo in un Foro Italico gremito e feci tre goal, una mitraglia, me la ricordo perfettamente ancora oggi e provo grandissima emozione” Quanto è impegnativo essere il Capitano di una squadra che rappresenta da sempre a Roma la pallanuoto? “Essere il Capitano è impegnativo, molto gratificante, duro e bellissimo allo stesso tempo. Nello sport ci sono realtà più sicure e tranquille. Sono tantissime le cose da affrontare ogni giorno, abbiamo vissuto momenti brutti che però abbiamo sempre superato. E’ stata una grandissima vittoria anche trasmettere ai ragazzi più giovani dei valori e a far capire loro che nel nostro sport la nostra storia va oltre il risultato. Nelle difficoltà non bisogna abbattersi ma esaltarsi” Obiettivo per la stagione in corso? L'obiettivo per la stagione è la permanenza in Serie A1. A settembre, in piena preparazione, è arrivata la notizia che non avremmo più avuto la piscina della Garbatella. Una batosta che ha messo in dubbio la nostra partecipazione al campionato. Invece ci attende una partita, quella del 30 gennaio, col Palermo dove in caso di pareggio o vittoria saremo proiettati per quella che è la fase scudetto, un traguardo storico. Segui altre Sezioni della “nostra” grande Polisportiva? “Lo sport assolutamente mi piace tutto, cerco di seguire sempre anche altre Sezioni della Polisportiva perché sono un amante della Lazio a 360°. Per me questi i colori sono magici e quindi sono sempre per il nostro storico Sodalizio” di Stefano Boccia