Per questa partita dal sapore antico vi riportiamo indietro al 24 aprile del ’66. È la trentesima giornata del campionato 1965/66.
La Lazio di Umberto Mannocci si presenta con Cei, Zanetti, Vitali, Carosi, Pagni, Dotti, Renna, Bartu, Rozzoni, Governato e Sacco.
Il Cagliari è quello di Arturo Silvestri detto Sandokan. Ha portato i sardi dalla Serie C alla Serie A. Non soddisfatto, ha anche scoperto Gigi Riva. Scendono in campo Pianta, Martiradonna, Longoni, Visentin, Vescovi, Longo, Gallardo, Rizzo, Nené, Greatti e Riva.
Mannocci deve fare a meno degli infortunati D’Amato e Ciccolo. Al loro posto ha richiamato Can Bartu e soprattutto Orlando Rozzoni. Pensate che Rozzoni, vecchio cuore laziale, non ha mai giocato al Flaminio in questo campionato. Partiamo bene, il centrocampo si muove geometricamente seguendo le indicazioni di Governato, con Carosi e Sacco che agiscono da tallonatori. Rozzoni vorrebbe far bella figura e si batte su ogni pallone. Il vantaggio arriva al 29': Bartu aggancia un rilancio dalla difesa, sfugge alla guardia di Greatti, dribbla due avversari e serve sulla destra Sacco che calcia al volo in diagonale. Pianta sfiora con la punta delle dita ma il pallone entra in rete. Poco dopo ancora un’occasione sprecata da Rozzoni, che il pubblico incoraggia con grande affetto. Il Cagliari appare stanco, forse risente delle fatiche dovute ad un'amichevole che è andato a giocare in Romania.
Secondo tempo: continuiamo a imperversare e al 56' arriva subito il raddoppio. Azione in tandem tra Sacco e Renna che giunto sul fondo crossa verso il centro: Bartu raccoglie al volo e scarica una bomba che termina all’incrocio e fa esplodere di gioia i 20.000 del Flaminio.
Sul 2-0 ripariamo in difesa quel tanto che basta per invitare i sardi a una reazione. Pagni si infortuna da solo e Mannocci lo sposta all'ala, in modo da fare almeno numero. Con un uomo virtualmente in più, Riva e Rizzo cominciano a rendersi pericolosi e Nené diventa terza punta. All'82' i cagliaritani dimezzano lo svantaggio con Gallardo, che al termine di un'azione personale batte Cei dal limite dell’area. Il goal del peruviano incoraggia ulteriormente i sardi. Il Cagliari batte due corner di fila, facendo temere che possa pervenire al 2 a 2. Ma all'89', Bartu lancia Rozzoni, che entra in area, aggira Longo e lascia partire un rasoterra che fulmina Pianta.
Rozzoni, che in precedenza aveva avuto la peggio in un contrasto con Vescovi, sta giocando con un labbro spaccato. Sul 3 a 1 Mannocci lo chiama fuori, poco prima del fischio di chiusura. Il Flaminio accompagnò l'uscita del suo vecchio idolo – ritratto nella bella foto di qualche anno prima insieme a Fuffo Bernardini - con la maglia biancoceleste macchiata di sangue. Una scena d’altri tempi, un calcio più popolare e a misura d’uomo, che è bello ricordare in questi anni dominati dalle televisioni.
Saremmo arrivati in dodicesima posizione, con 29 punti. Uno meno del Cagliari. Non esiste alcuna analogia tra questa partita e quella che andrà in scena lunedì sera. Non ci resta che sperare di ottenere stesso risultato e punteggio.
Forza Lazio!
 Ugo Pericoli

 
                                     
                                             
                                             
                     
                     
                    