Storia del Club
Fu grazie alla presenza di molti studenti britannici che il rugby arrivò nella Capitale all’inizio degli anni ’20 del secolo scorso. Nel 1927 la prima società che si costituì fu la sezione rugby della Polisportiva Lazio. I fondatori furono i fratelli Vinci (Eugenio, Paolo, Francesco e Piero), il romeno Balsch e il milanese Squadrilli. Il 13 maggio del 1928 le "aquile dell’ovale” debuttarono allo Stadio Nazionale ( l’odierno Flaminio ) davanti a 20.000 spettatori. Nell’occasione la S.S. Lazio Rugby sconfisse la XV Legione Leonessa d'Italia - Brescia con un rotondo 17 a 0. Questo lo storico XV biancoceleste: Balsch, Vinci I, Vinci III, Vinci Il, Riganti, Bigi, Squadrilli Nathan, Piergentili, Ponti, Pandolfi, Rusticali, Nisti, Montagna, Nagaillard.
Il 12 febbraio 1929 prese il via il primo Campionato Nazionale al quale furono iscritte 6 squadre divise in due gironi, fra queste la Società Sportiva Lazio di Roma.
I biancocelesti sbaragliarono gli avversari del girone ed approdarono alla finale contro l'Ambrosiana Milano. Nella Finale d'andata il 7 aprile a Roma vinse la S.S. Lazio per 5 a 0 con una meta di Vinci III trasformata da Bigi. II ritorno si disputò la domenica successiva all' Arena di Milano, i biancocelesti chiusero il primo tempo in vantaggio grazie ad una meta di Vinci IV, ma nel secondo tempo due mete di Bauman e Vistara trasformate da Maffioli regalarono la vittoria per 10 a 3 all' Ambrosiana e per decretare i Campioni d'Italia ci volle una terza partita in campo neutro.
La finalissima si disputò al Motovelodromo di Bologna il 16 giugno. La S.S. Lazio scese in campo con Vinci I, Vici III, Balsch, Nathan, Vinci II, Vinci IV, Bigi, Raffo, Balducci, Pasti, Piergentili, Papìni, Pellicciotti, Rusticali, Altissimi. I milanesi si aggiudicarono incontro e tricolore con il minimo scarto (3 a 0), grazie ad una contestatissima meta di Clemente Caccianiga al 30' del secondo tempo.
Dopo varie vicissitudini e alcuni campionati anche con il nome di Amatori Lazio (1945), la S.S. Lazio Rugby si ricostituì definitivamente nel 1951 per volere di Francesco Vinci e fino al 1992 ha svolto ininterrottamente attività agonistica, militando spesso in serie A.
Nel 1951 i biancocelesti vincono il campionato di serie C superando in finale la Veneziana con due mete del giovane Mario Ricciardi, che sarà molti anni dopo il presidente della Società. Aldo Da Luca, grande laziale che diventerà vice-presidente della Lazio Calcio, Buroni e Miloni sono i giocatori più rappresentativi nel periodo degli anni 50 insieme a Ugo Grangie, che sarà poi insostituibile direttore sportivo.
La storia della Lazio Rugby è soprattutto la storia di personaggi indimenticabili. Gli anni 60’ appartengono a Guglielmo Colussi, atleta e rugbista esemplare, a Ivo Mazzucchelli, il bello dal rugby italiano, ma anche un grande giocatore; John Coots, sacerdote australiano, un superman che diventerà campione del mondo di rugby a 13 e poi cantante rock famosissimo trascinerà la Lazio in serie A nel 1966. In questa epoca ci sono i Ghellini, Ugolinì, Nobili, Lombardi C., Lollobatista, "Polifemo" Di Tommaso e Grimaldi, Antonio Nori, indimenticabile mecenate e "pilone inamovibile”.
Gli anni 70’ rappresentano il periodo migliore nella storia della Lazio Rugby, cha sarà in serie A per diversi anni. Alcuni giovani (Ancilotti, Bernabò, Cinti, Luchini e Paganelli), allievi del grande maestro Aristide De Fazi, sono convocati nella nazionale A; Fabío Gianni è il capitano di una nazionale Under 15 che ha in formazione ben 9 giocatori della Lazio del "chiodaro" Alberto Raìmondi! Rik Greenwood, ex nazionale inglese e poi Coach del XV della Rosa, è alla guida di una squadra che compete con le migliori del rugby italiano nel 1978; l'Acquacetosa diventa un campo proibitivo par Petrarca, Treviso, Rovigo, L'Aquila e una grande Rugby Roma con 8 nazionali e 2 All Blacks perde due derby diventati leggendari: la "partita del fango" all' Acquacetosa e quella della mancata vendetta allo Stadio Flaminio.