Hanno ripreso linfa coloro che vedono nero dappertutto. Che, dopo il triplice fischio di Lecce, hanno sentenziato, coperti da una tastiera: occhio che il Napoli ci riprende, la qualificazione alla prossima Champions è in forte dubbio! Sono i classici Laziali che vedono sempre ombre dappertutto. Sgombriamo il campo dagli equivoci e dalle paura ingiustificate. La Lazio si qualificherà per la prossima Champions e non sarà raggiunta dal Napoli o dalla Roma, distanti entrambe anni luce. Però queste tre sconfitte nelle cinque gare giocate dopo lo stop bruciano, eccome. Perché c'era una Champions da celebrare, una qualificazione, senza l'ausilio dei preliminari, che mancava da tredici anni, pensate un po'. Forse si è gradualmente travisato quale era l'obiettivo di inizio anno. Provare ad andare in Champions, mettendosi dietro squadre che vantano budget e rose, come il Napoli, complessivamente superiori alla nostra. Ecco, a queste rivali abbiamo dato venti punti. Ed è di questo piccolo prodigio che si dovrebbe parlare. Ecco la recriminazione, allora. Perché queste sconfitte, soprattutto quella di Lecce, bruciano e fanno girare le scatole. Non meritava questo gruppo di essere deriso e messo alla berlina. Non avevamo un gruppo per vincere lo scudetto, certo, ma abbiamo dato il massimo fino a febbraio. Prima di arrenderci a infortuni, una condizione fisica forse sbagliata, qualche arbitraggio cervellotico, come quello di ieri. Con la Champions in tasca, poi, bisognerà operare sul mercato in modo aggressivo. Perché gli applausi per tutti sono legittimi ma questa comunque è una Lazio che, sia pure in momenti e in procedure diverse, ha sempre perso con Spal e Lecce, ovvero due retrocedende o quasi. Segno che questo gruppo andrà potenziato perché, da ottobre in poi, magari capiterà il affrontare nel giro di tre giorni Juve e Real... Peccato, però, per i giramenti di scatole generati da questi stop. Che gettano ombre ingiuste su questa squadra. Che ha dato tutto. Senza avere una rosa opulenta come tante rivali. Che ha però puntualmente distanziato con la forza del gioco e delle idee. G.Bic.