Avrebbe voluto aspettare, Claudio Sebastianutti, per stilare un bilancio della stagione sin qui disputata dalla Lazio nel Campionato A1 di pallanuoto ma la situazione attuale, lo stop prolungato e le incertezze sulla ripresa, hanno spinto il coach biancoceleste ad anticipare i tempi. "All'inizio della stagione, insieme al Presidente Moroli, pensavamo di non aver fatto abbastanza per rinforzare la squadra", racconta Sebastianutti a sslazio.org. "Vero, era arrivato Soro, un portiere che ci assicurava diversi punti, ma le incognite erano molte. Vi confesso che, a settembre, avremmo quasi firmato per disputare i play-out. Abbiamo iniziato ad allenarci un mese prima dell'inizio del campionato. Lo scorso settembre non c'era neanche il turno di Coppa Italia, non abbiamo disputato tornei o amichevoli: siamo stati catapultati subito a giocare per i tre punti. La squadra ha avuto un comportamento fantastico. Si, la mia Lazio è stata meravigliosa! Attualmente siamo quart'ultimi in classifica, sopra la zona play-out, ma potevamo sicuramente avere diversi punti in più. Erano punti che la squadra si era ampiamente meritata in vasca. Penso alle gare contro Savona, al Foro, a Palermo, quando eravamo anche sopra di cinque. Ma pure all'esordio a Trieste, o contro il Quinto, quando eravamo in partita sino all'inizio del quarto tempo". Già, il famigerato "quarto tempo", l'ultima frazione di gioco, quando, per i primi due mesi della stagione, la squadra sbandava, in debito di ossigeno, facendosi rimontare o, peggio ancora, sorpassare dagli avversari. "Quando abbiamo iniziato il campionato potevo contare su sette-otto giocatori sicuri: a molti dei quali ho chiesto di stare in vasca anche trenta minuti. Praticamente giocavano tutta la gara. Poi, gradualmente, sono cresciuti i giovani a cui ho lentamente affidato un maggior minutaggio. E così alcuni dei nostri giocatori imprescindibili possono adesso avere alternative che possono sostituirli per più minuti". Ha parole di elogio, il coach, per Leporale, il nostro centroboa che svolge un lavoro fondamentale, in attacco e in difesa, per Vitale, che, a livello di segnature, sta provando a diventare il nostro nuovo Cannella, e per Narciso, destinato a prendere il posto proprio di Matteo, avendo studiato, ormai, da centroboa. Poi c'è il capitolo stranieri. Elphick è tornato a fine febbraio in Australia ("ma è pronto a tornare, qualora il Campionato riprendesse", assicura Sebastianutti) mentre il portierone Soro si trova attualmente nella casa di Belegrado dopo aver giocato, lo scorso marzo, con la Nazionale brasiliana. "Slobo ha avuto una carriera strepitosa, era abituato ad un ambiente super-professionale ma gradualmente ha capito l'atmosfera familiare della Lazio, il nostro marchio di fabbrica. Qui iniziamo ad allenarci in tre o quattro, venendo poi raggiunti da chi termina il lavoro. Soro ha capito la nostra filosofia ed è ora uno di noi. A Roma ha lasciato la casa ammobiliata, conta di raggiungerci se si dovesse proseguire a giocare. La mia Lazio, pur in questa stranissima stagione, mi ha entusiasmato. Abbiamo sempre giocato con il cuore, tutti stretti uno all'altro. Sono fiero dei miei ragazzi...". Se il Campionato fosse dichiarato finito saremmo ancora in A1. Ma se dovesse riprendere Sebastianutti sa che la Lazio, ancora una volta, non fallirà il proprio obiettivo... G.Bic.