Come si svolge la quarantena di un’atleta che avrebbe dovuto partecipare ai Giochi a Olimpici di Tokyo? “Faccio esercizi in casa, come tutti. O sul terrazzo. O in cima al palazzo, sui terrazzi condominiali. Poi vedo la tv, navigo sul web. Chiamo amiche e amici, confrontandomi con loro. E’ stato un evento improvviso questo Coronavirus ma ormai avevamo capito che i Giochi sarebbero stati rinviati di un anno”. Racconta Elena Micheli, ventuno anni da compiere nel corrente mese di aprile, le sue attese. Solo rinviate perché a luglio 2021, più forte e motivata, Elena sarà ai nastri di Tokyo 2020. Elena è una delle nostre, ex-biancoceleste spumeggiante della Lazio Pentathlon. Poi, dal 2017, eccola al Centro Sportivo Carabinieri, Sezione sportiva di un corpo storico, sportivamente parlando. Una crescita esponenziale, prestazioni e successi coniugati con disarmante disinvoltura se è vero che, appena pochi anni fa, Elena è stata unanimemente eletta come “pentathleta junior”. Poi la Nazionale, il recente argento ai Mondiali di Budapest, il biglietto per Tokyo staccato e ora forzatamente riposto per via dell’emergenza sanitaria. “Quasi quasi sono contenta che i Giochi siano stati spostati di un anno. Non mi sarebbe piaciuto partecipare alla mia prima edizione olimpica con un elenco ristretto di Nazioni partecipanti. Non sarebbe stato giusto per lo spirito olimpico. Nemmeno per il modo come io concepisco lo sport e la competizione...”. Già, perché chi pratica il pentathlon porta dentro di sè, già da piccolo, le stimmate dello sportivo vero. Disciplina olimpica per eccellenza, il pentathlon, condensando nuoto, scherma, tiro, equitazione, corsa. Atleti bionici che vivono quasi nell’ombra, purtroppo, schiacciati dalla ribalta che acquisiscono (spesso ingiustamente...) i professionisti dello sport a sei zeri. “Confesso che quando pensavo ai Giochi mi vedevo presente alle edizioni di Parigi 2024 o Los Angeles 2028. Ovvero tra qualche anno... A Tokyo pensavo di sfuggita, come ad un piccolo sogno. Poi la convocazione è arrivata ed ero già pronta, assieme alla nostra squadra. Tranquilli, aspetteremo luglio 2021... Adesso sarà importante capire come sarà stilato il prossimo calendario internazionale. Ma ci sarà tempo per capirlo. Posso già anticipare che - assieme al meraviglioso staff azzurro del pentathlon - ci faremo trovare pronti a puntino per Tokyo. Abbiamo la consapevolezza di poter disputare una grande edizione, sia a livello individuale che di squadra”. Atleta del Centro Sportivo Carabinieri, Elena racconta il suo amore per l’Asia e per Tokyo. Una passione che rinverdirà tra quindici mesi. “I giapponesi sono un popolo stupendo. E Tokyo mi piace molto avendola un po’ visitata al termine della prova di Coppa del Mondo. La mia famiglia stava quasi acquistando i biglietti aerei per vedermi gareggiare se le Olimpiadi si fossero regolarmente disputate nella prossima estate. Ci proverà sicuramente nel 2021: sarò felice di averla al mio fianco in una avventura emozionante”. Consiglierebbe, Elena, ad un giovanissimo di praticare il pentathlon? “Certo, è una magnifica opportunità. E’ una disciplina massacrante in cui occorre tenacia e determinazione. Ma regala formidabili soddisfazioni perché un atleta misura sè stesso in piscina come al poligono, di corsa o tirando di scherma. Insomma, in contesti diversi in cui ti ritrovi però da solo. Certo, servono sacrifici. Dopo cinque o sei ore di scuola bisogna allenarsi, contemperando studio e sedute. Ma si può fare...”. E la Lazio, i suoi esordii con la maglia biancoceleste? Elena ne parla a raffica nell’articolo che segue... G.Bic.