Laziali, uomini e donne, in copertina, magari solo per un ventiquattro’ore? Ce ne sono stati, eccome, in tutte le discipline. Basta ricordare Carlo Cudicini, ad esempio, che, con un ginocchio fuori, impossibilitato ad essere sostituito perché tutti i cambi erano già stati effettuati, tenne gagliardamente il proprio posto sulla linea di porta consentendo alla Lazio di Zeman, in un pomeriggio di ottobre, di reggere agli assalti del Cagliari.
E la storia che oggi presentiamo chi riguarda? Corrado Giovannini, portiere romagnolo, classe ’17. Nel campionato 1939-40 era il dodicesimo di quella Lazio, in cui sarebbe rimasto fino alla stagione successiva. Salì al proscenio in un derby, la stracittadina di ritorno (giocatasi il 26 maggio, guarda le coincidenze…).
Il portiere titolare, Giubilo, si tirò indietro, infortunato, addirittura nel riscaldamento che anticipava quella stracittadina che la Lazio, battuta nella gara di andata, voleva assolutamente vincere. Le sensazioni, però, alla vigilia, oggettivamente parlando, non erano benevole. In quel derby sarebbe infatti mancato, perché indisponibile, tutto lo scheletro della formazione. Erano ai box, infatti, oltre a Giubilo, anche Baldo, Blason, Faotto, Pisa, Busano, Camolese e, soprattutto, Silvio Piola, il condottiero per antonomasia.
La Lazio, ridotta ai minimi termini, con un debuttante in porta, giocò una gara accorta, passando in vantaggio, prima della fine del primo tempo, complice una magia di “Flacco” Flamini, uno dei giocatori con cui Silvio Piola (la confessione arrivò alla fine della carriera) amava maggiormente duettare in campo.
Nella ripresa logico e naturale che la Roma si riversasse nella nostra metà campo.
E Giovannini, in porta, si eresse a baluardo, provvidenziale in decine di salvataggi e uscite, basse ed in presa alta. Quando però l’arbitro Flamini (un omonimo di “Flacco”) concesse ai giallorossi un rigore tutti i Laziali presenti si misero quasi il cuore in pace. Sul dischetto si sarebbe infatti presentato Panto’, uno specialista. Invece, il destino volle che Giovannini si trasformasse in Batman, formidabile eroe per un giorno.
Il portiere si allungò e – con le punte delle dita – riuscì a ribattere il tiro di Panto’, neutralizzando il penalty. Quel derby finì come la foto che mostriamo rappresenta: un nugolo di biancocelesti che accerchia e abbraccia Giovannini, il portiere-miracolo. L’eroe chiamato dal destino a sentirsi imbattibile in un derby che, complice le assenze, pareva precluso in partenza.
G.Bic.