Per il sito ufficiale della Polisportiva e per la rubrica "Il Laziale della settimana" oggi incontriamo il Presidente della Lazio Taekwondo Carlo Cellucci, ritratto nella foto insieme al Presidente Buccioni, per conoscere uno degli ultimi sport entrati nella nostra grande famiglia.


Nasce prima l’amore per il Taekwondo o per la Lazio? "Sinceramente prima l'amore per il Taekwondo, la Lazio è ed è stata per me il coronamento di un sogno che credevo lontanissimo ed irrealizzabile. Tante le casualità, una su tutte l'incontro con il Presidente Antonio Buccioni, grazie a lui ho capito l'importanza di una realtà che non conoscevo, ma che ho amato subito, ho capito l'importanza di essere parte di un sogno, la responsabilità di portare avanti un'eredità di valori sportivi infiniti, l'onore di indossare i nostri colori e il nostro simbolo che ci identificano ovunque, anche in mezzo a mille persone, indipendentemente dallo sport che pratichiamo che possiamo tranquillamente riassumere in queste parole: "Chi ama la Lazio viene alla Lazio...chi non conosce la Lazio imparerà ad amarla" Perché un giovane dovrebbe scegliere un’arte marziale come sport? "Prima di tutto un giovane dovrebbe fare sport, una cosa che può sembrare scontata, ma non lo è. Se poi sceglie un arte marziale, magari con l'Aquila sul petto, meglio. Da genitore, prima che da allenatore, posso dire che far praticare un arte marziale ad un figlio è dare l'opportunità al ragazzo di crescere in maniera completa. Non parlo solo sotto l'aspetto fisico, che è scontato, mi riferisco soprattutto sotto l'aspetto emotivo e psicologico, crescere con una personalità forte, e in perfetta armonia con se stessi, acquisire fiducia nei propri mezzi ed imparare valori importanti come il rispetto, per se stessi e per gli altri. Questo attraverso lo studio e la pratica delle tecniche, dove si impara soprattutto ad avere un maggiore autocontrollo sui propri impulsi e si aumenta il livello di concentrazione e attenzione, vantaggi utili, non solo in palestra. Per questi motivi possiamo dire che il Taekwondo, nel mio caso, è una scuola di vita che collabora con i genitori per accompagnare i ragazzi nel loro percorso per diventare uomini e donne più "completi". Quale sono le prospettive per i tuoi atleti? "Il Taekwondo è una disciplina "Olimpica". Non c'è un mio allievo che non sogni un Olimpiade, il podio, la medaglia e l'Inno nazionale e sarebbe veramente grave se non lo facesse. Oltre a questo, il nostro sport, è tutelato da una Federazione, la FITA, molto ben organizzata, attenta al presente e al futuro dei suoi atleti, grazie a progetti e a corsi di formazione, dove è possibile aquisire qualifiche, utili ad entrare nel mondo del lavoro, uno su tutti il “Master Universitario di I° Livello in Tecnica, Metodologia dell’allenamento e Gestione delle Organizzazioni nel Taekwondo", che si tiene all'Università degli studi di Roma "Foro Italico". E poi c'è la possibilità di poter praticare questo sport nei gruppi sportivi delle Forze Armate, come Carabinieri, Esercito e Polizia. Diciamo che rispetto ad altre discipline simili, il Taekwondo offre veramente delle prospettive molto interessanti. Quanto è difficile riuscire ad unire le proprie passioni? "Difficile? Amare, indossare e combattere per i nostri colori, che cosa potrei chiedere di più? Far parte attivamente della famiglia biancoceleste, contribuire nel mio piccolo alla sua Storia, con il mio sport, con la mia passione. Semplicemente fantastico" Chi è il tuo sportivo preferito? "Qui torno al mio sport, il Taekwondo, e dico:" il nostro "ragazzo d'oro", campione Olimpico a Londra 2012, Carlo Molfetta. Un esempio per me e per tutti i miei allievi, un concentrato di forza, passione e tenacia, che è riuscito a dimostrare che se credi e combatti veramente per i tuoi sogni, questi, alla fine si avverano, e io e tutto il momdo del Taekwondo Italiano, non smetteremo mai di ringrazialo per i momenti unici e indimenticabili che ci ha regalato". Con che obbiettivi l’Italia andrà in Giappone per Tokyo 2020? "Per quanto riguarda la nostra disciplina, saranno 128 gli atleti, provenienti dai 5 continenti, che prenderanno parte a Tokyo 2020, suddivisi equamente in 64 uomini e 64 donne. Per quanto riguarda invece i Giochi Paralimpici, saranno invece 72 gli atleti che vi prenderanno parte, 36 uomini e 36 donne. La nostra Nazionale partecipa con Vito Dell'Aquila per i Giochi Olimpici e Antonino Bossolo per la prima edizione dei Giochi Paralimpici del Taekwondo. Conosco i ragazzi, sono due grandi atleti, forti, determinati e ben preparati, il livello "Olimpico" è la massima espressione della preparazione per un atleta di Taekwondo, non è una passeggiata, ma sono sicuro che Vito e Antonino faranno del loro meglio per regalarci una bella prestazione. Quale altre Sezioni della nostra Polisportiva segui? "Prima di tutto il calcio, ma sinceramente, e questo grazie alle rubriche su YouTube e i social, seguo tutto quello che è biancoceleste" di Stefano Boccia