Tony Malco, classe 1955, cantautore, attore, conduttore
radiofonico.
Come è nato il tuo amore per i colori biancocelesti?
“Fu mio padre a trasmettermi questa passione,
questa ammirazione per nostri meravigliosi colori
Era un grandissimo Laziale: andavamo spesso allo
stadio a vedere, negli anni ‘60, sia la Lazio che la Roma però era evidente che
il biancoceleste lo sentivamo di più. Questa passione e questo amore negli anni si sono sempre consolidati...”
Un tuo giudizio sulla squadra di mister Sarri?
“Mi sembra una squadra con tante risorse
tecniche e caratteriali.
Un compito molto arduo quello di Mister Sarri ma
sono convinto che col tempo si arriverà al top. Intanto godiamoci il passaggio del turno di
Champions…”
La tua Lazio preferita e il calciatore più
rappresentativo?
“La mia squadra preferita non ho dubbi è
quella del 1974.
Io nasco Laziale negli anni ‘60 ed il mio idolo
era Vito D’Amato, il classico centravanti sgusciante e opportunista. Poi arrivò
Giorgio Chinaglia e tutto cambiò. Il numero 9 del primo storico scudetto
diventò la bandiera di tutti noi Laziali”
Qual’è la storia dell’inno “Vola Lazio Vola”
?
“La storia dell’inno della Lazio assomiglia a
una favola; avevo già in mente qualcosa dopo aver scritto “quando Giorgio
tornerà” e proprio con Chinaglia, in veste di Presidente, nacque, dopo sua richiesta, “Vola Lazio Vola”.
Mai avrei potuto immaginare quarant’anni fa di
vendere 1.300.000 copie: questo, ancora oggi, mi rende veramente orgoglioso”.
I festeggiamenti all’Auditorium per i 40 anni
della “nostra” canzone sono stati commoventi…
“Sono stato veramente orgoglioso di questa
festa, organizzata anche grazie anche ad Alessandro Onorato, Assessore Grandi Eventi
di Roma Capitale.
Dico sempre che le canzoni si scrivono e poi
diventano della gente e pertanto questa è stata la festa dei Laziali, di quelli
che hanno amato e amano ancora questa inno. Cantarla è anche un modo per rimarcare il senso di appartenenza. Mi
sono impegnato per consentire l’ingresso gratuito per dare la possibilità al
pubblico di fare una donazione alla Onlus Mango, una organizzazione di
volontariato che, da circa vent’anni, adotta bambini in Paraguay costruendo
case e scuole, inviando alimenti, abbigliamento e medicinali”
A quale calciatore oggi faresti cantare l’inno?
“Non so se farei ancora cantare l’inno ad un
calciatore perché nel tempo ho imparato che i giocatori passano e la Lazio
resta: forse uno strappo lo potrei fare per Ciro Immobile”.
Quale altre Sezioni della nostra Polisportiva
segui?
“Sono un tifoso fermamente convinto e legato
a questi colori: abbiamo la Polisportiva più grande d’Europa.
Ogni tanto quando mi capita vado a vedere l’hockey
su prato, in passato anche il calcio femminile e il softball. Gli impegni
talvolta mi impediscono di essere più presente. Credo però la Polisportiva è e rimane il nostro fiore
all’occhiello, magistralmente diretta dal Presidente Antonio Buccioni,
personaggio unico e irripetibile”.
di Stefano Boccia