Cari fratelli Laziali,

ottantaquattro giorni di astinenza sono lunghi ma finalmente si ricomincia, Domenica sera vedremo all’opera la “Banda-Sarri”. Nell’attesa vi riproponiamo un Lecce-Lazio di trent’anni fa, al primo Campionato dell’era-Cragnotti. 

Era il 19 dicembre 1993 quando - per la ventiquattresima giornata - la squadra di Dino Zoff si recava in Salento per l’ultima domenica di autunno. Il Lecce era allenato da Rino Marchesi, subentrato al deludente Nedo Sonetti. Sono ultimi in classifica: Gatta Biondo Altobelli Padalino Ceramicola Trinchera Gazzani Gerson Ayew Notaristefano e Baldieri gli 11 giallorossi che scesero in campo.

Zoff deve rinunciare a Beppe Signori ma schiera comunque una Lazio di alta classifica: Marchegiani Bacci Favalli Di Matteo Bergodi Cravero Fuser Winter Casiraghi Gascoigne Boksic. Iniziamo malucciio. Convinti della nostra superiorità tecnica, prendiamo sottogamba l’avversario, ci pappiamo tre gol e dopo 22 minuti passiamo in svantaggio. Winter, Favalli e Bacci si lasciano sorprendere dal semi-sconosciuto Gazzani che interviene di testa deviando in rete alle spalle di Marchegiani. Il “Via del Mare” diventa una bolgia nella quale fatichiamo a ritrovarci. Il più in difficoltà è Gascoigne, ben marcato da Biondo, ma anche Boksic sembra soffrire oltremodo il trattamento riservatogli da Trinchera.

L’assenza di Signori si fa sentire: tuttavia, sull’ennesima azione di attacco. Winter sgattaiola come un furetto saltando al momento giusto: e’ 1 a 1 al minuto 31 del primo tempo.

Ci illudiamo di una passeggiata. Invece il Lecce si chiude a riccio e non si contano le occasioni sprecate. Verso il novantesimo ci assale un senso di frustrazione perché è stata troppa la differenza vista in campo. Mentre pensiamo di aver perso una occasione, Cravero scarica un traversone nel bel mezzo dell’area leccese. Da qualche anno ha preso il via “Mai dire gol”, una trasmissione comica dove il calcio viene presentato in maniera surreale: tra mille altre cose vengono proposte “papere” macroscopiche e gol divorati in modo grottesco. 

Torniamo al pallone di Cravero: lo ha indirizzato verso l’area, viene ritenuto innocuo da Padalino che abbandona la traiettoria al suo portiere. Gatta, il portiere, decide decide di farsi “scavalcare” dal pallone per poi afferrarlo sul primo rimbalzo in modo più agevole. Invece è una traiettoria imprevedibile che scavalca Gatta in modo esilarante entrando nella zona di Casiraghi (ritratto nella foto): Gigi si impegna in una scivolata all’inglese, arpiona il pallone e lo indirizza nella porta sguarnita. 

L’1 a 2 per il Lecce ha il sapore di una beffa. Per noi, invece, sarà la conferma di essere finalmente tornati nell’Olimpo della Serie A. Domenica torneremo prima dal mare per gustarci in santa pace la prima uscita della Lazio. A tutti i fratelli Laziali auguriamo buon divertimento.

Ugo Pericoli