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"Sarà una Lazio ringiovanita". Ecco il primo indizio che lancia il Presidente Massimo Moroli sulla Lazio che parteciperà al prossimo Campionato di Serie A1 di pallanuoto. "Le prime mosse del mercato hanno già indicato come sarà la prossima stagione. Ci sarà una spaccatura tra i clubs più opulenti - a cui si è aggiunto il Telimar Palermo - e le altre società, attente al bilancio, che strizzeranno l'occhio a rose più verdi".
Il secondo gruppo della prossima A1 - secondo Moroli - comprenderà, oltre alla Lazio, la Roma, la Florentia, Salerno, Quinto, forse la Sport Management, sicuramente le due napoletane, Posillipo e Canottieri Napoli, che hanno peraltro già annunciato un brusco ridimensionamento, ridando anzi linfa a chi, sotto il Vesuvio, propone addirittura una clamorosa fusione tra i due circoli per non mettere a repentaglio il futuro della grande pallanuoto.
"Non potremmo lottare per le prime sei-sette posizioni, è evidente, ma abbiamo intenzione di allestire un gruppo giovane e ricco di talento. Ringiovaniremo il gruppo, insomma, andando a caccia di giocatori di prospettiva e di qualità come Antonucci, ingaggiato - appena diciottenne - due anni fa e diventato subito atleta di spessore. La filosofia sarà questa: una Lazio verde - affidata a coach Sebastianutti - che sappia seguire il proprio allenatore, crescere e divertirsi".
Capitolo-stranieri. Moroli, pur con il progetto-verde in cantiere, chiarisce che il portiere serbo-brasiliano Soro, classe '78 ma con l'entusiasmo di un ragazzino, potrebbe restare ("il suo ruolo è delicatissimo, ci ha trasmesso tranquillità nelle gare giocate") mentre appare complicata la permanenza dell'australiano Elphick ("lui vorrebbe tornare ma la famiglia, per paura del virus, spinge affinché non rientri in Italia").
E il confermato format a 14 squadre della A1 piace al Presidente Moroli? "Si, è stata adottata una scelta intelligente. Gli eventuali 4 gironi da 4 squadre l'uno sarebbero stati territoriali. E al Foro Italico mai avremmo potuto applaudire il Recco, ad esempio".
G.Bic.
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