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Un’agenda del 1891 che, con pazienza, Luigi Bigiarelli riempie con i giorni del calendario di otto anni dopo, il 1899, iniziandola a redigere dal 21 aprile, il ‘Natale di Roma’. E’ un documento storico quello che, pochi anni fa, venne proposto al mondo-Lazio.
Quelli che, per fortuna, non si appassionano soltanto ai successi degli eroi ed eroine della Polisportiva. Il cui seme, il 9 gennaio del 1900, Luigi Bigiarelli, interpretando gli ideali dei neonati Giochi Olimpici, contribuì in modo decisivo a piantare.
Cosa racconta l’agenda di Luigi, reliquia da sfogliare con l’animo in tumulto? Narra, in sostanza, i mesi che anticiparono la fondazione della società podistica Lazio. Il fiume Tevere, testimone di quei sogni. I ponti di una Roma bellissima, assolutamente sparita: ponte Mollo, ovvero ponte Milvio. Ponte Margherita. E poi le acque tumultuose del ‘Teverone’ , come ancora oggi viene chiamato l’ultimo tratto dell’Aniene.
Bigiarelli racconta – o meglio scrive – della fine di un suo amore per una ragazza, partita per Bruxelles. Dove lui, anni più tardi, verrà sepolto. La fine di quell’amore lo porta, quasi per reazione, chissà, a cimentarsi in durissimi allenamenti, alimentando la cura del suo fisico e la passione disinteressata verso lo sport.
Luigi si fa crescere la barba, corre, nuota: alla fine di ogni mese – all’interno dell’agenda di cui nei prossimi giorni pubblicheremo con orgoglio i momenti più salienti, conditi da foto storiche e articoli dei giornali dell’epoca – era solito annotare il numero di bagni che aveva fatto nel Tevere. Colpito spesso, in quei mesi, anche da piene impetuose. Puntualmente descritte: spesso in acqua finivano pure capi di bestiame. Compaiono i nomi di coloro che sarebbero, di lì a qualche mese, diventati compagni di un ideale, fondare la Lazio e dominare la storia: Balestrieri, Grifoni, Massa. Nonché di coloro che si legarono a Bigiarelli, il tempo di correre assieme, per chilometri, aiutandolo solo a dimenticare un amore sfiorito.
Vengono illustrati i ‘galleggianti’, all’epoca, del Tevere, nonché i resoconti delle sue prime gare di corsa. Una volta Luigi si spinse pure a Como, pensate un po’.
Il diario di Bigiarelli – contributo straordinario che Gianluca Pollini, l’attuale Presidente della Lazio Atletica Leggera, ha donato anni fa al Centro Studi –ha fatto luce su ciò che accadde pochi mesi prima della fondazione del nostro sodalizio.
Tanto da poter affermare che, all’interno del diario, ci sono le origini della Lazio ed i pensieri del suo fondatore da apprendere.
Ad esempio, scrive così Luigi Bigiarelli, il 21 aprile del 1899, inaugurando l’agenda. ‘La mia amata è partita per Bruxelles e perciò sono cambiate le mie abitudini. Mi sento come un pesce fuor d’acqua, non sapendo più cosa fare nè dove andare.
Non trovo neanche sollievo nei posti dove passai ore deliziose con lei. Tutto mi annoia, scanso gli amici rendendomi quasi inurbano. Per rompere il ghiaccio che mi tiene avvinto e per non andare più nei luoghi tanto belli e tanto cari alla mia persona, ho deciso di abbandonare la vita galante, passeggi, caffè. Li cambio invece con gli esercizi sportivi onde divagarmi e, profittando delle stanchezze delle mia membra, facendo esercizi violenti, corsa, lunghe passeggiate e nuoto, potrò dormire…‘
Dunque fu la cocente delusione per quell’amore evaporato a instillare nella mente di Bigiarelli la passione verso lo sport. Tanto che già sei giorni dopo, il 27 aprile, Luigi annoterà sull’agenda di ‘aver fatto allenamento di corsa veloce, metri 150, un buon risultato‘.
Un repertino cambio nella vita di Bigiarelli, dunque, che, di lì a poche settimane, comincerà a praticare sport nei luoghi di Roma sparita che assistettero gradualmente alla nascita dell’olimpismo capitolino. Le sponde del Tevere, per le prime gare di nuoto. La spianata di Piazza d’Armi – quella tanto cara al primo centravanti e al primo capitano della Lazio, Sante Ancherani – per le corse a perdifiato. Bigiarelli misura i progressi del suo fisico, registra miglioramenti o piccoli rallentamenti nel raggiungimento della forma migliore.
Tanto da far sorgere il dubbio che – se quell’amore non si fosse concluso – magari, con una vita diversa condotta a fianco di quella donna, la nascita della Lazio sarebbe stata rinviata o, peggio ancora, mai avvenuta.
Ecco perché l’agenda di Luigi Bigiarelli è documento preziosissimo per raccontare ciò che avvenne nei mesi immediatamente antecedenti alla fondazione della Lazio: racconta i travagli dell’uomo, affresca luoghi e siti splendidi di una Roma che non c’è più e, soprattutto, anticipa i sogni di Luigi. Trasmettere a coloro che si allenavano con lui, o semplicemente a quelli che incrociava nelle prime gare di corsa e nei bagni nel Tevere, i concetti di agonismo, amore per lo sport, lealtà e senso di appartenenza. I cromosomi di quella che sarebbe diventata la Lazio, ovvero la società sportiva più invidiata del mondo.
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