La data di questa foto, tanto per cominciare: 9 gennaio 1982. Istantanea scattata all'interno del Circolo Canottieri Lazio: ritrae tre autentici giganti della Lazialità. Da sinistra, ecco Renzo Nostini, di cui proprio pochi giorni fa abbiamo commemorato il decennale della scomparsa. Al centro, Giorgio Vaccaro, figura mitologica e che mai dovrebbe evaporare nei ricordi e negli auspici di ogni nostro appassionato. L'uomo che si oppose al disegno di fusione con la Roma, nel 1927, spazzando con un fiero diniego i desideri del regime. Dirigente sportivo per antonomasia: fu Presidente della FIGC, del CONI. Organizzo', da uomo di sport, i Mondiali di Calcio del '34, la prima edizione finita nella bacheca di via Allegri. A lui, alla Lazio romantica di quegli anni sono legati ricordi indissolubili: fu lui a guidare i mitici pulcini di Vienna alla Stazione Termini, estate del '33, in partenza per Vienna dove avrebbero incontrato, all'interno del Prater, gli omologhi del Wacker, all'epoca fortissimi, non solo nell'area danubiana. La Lazio nel sangue se è vero che in un derby fini' alle mani con un calciatore romanista per via di un fallo laterale conteso, pensate un po'. Gian Casoni evoca nostalgie struggenti, non solo per la maglia-bandiera, cosi' tanto apprezzata ai giorni nostri, cavallo di battaglia della sua Presidenza nel calcio, nella stagione del ritorno in A, prima dell'approdo di Long John. Non solo calcio perchè Gian era sportivo vero, a diciotto carati. Amante ed appassionato dirigente della pallamano e della pallavolo, ad esempio, col Palazzetto dello Sport di Piazza Apollodoro trasformato in un fortino biancoceleste ai tempi delle schiacciate regali di Pampa e della promozione in serie A1. E' una foto bella, magica - retaggio degli archivi del Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento - che, come tutte le istantanee un po' datate, fila dritta al cuore, scatenando un mucchio di emozioni. Chiamatelo l'album dei bei Laziali, ognuno per una serie di motivi. Non sbaglierete. di Giorgio Bicocchi