Gian Luca Mignogna ha commentato lo stallo della Federazione Italiana Giuoco Calcio in relazione alla rivendicazione dello scudetto 1915 ex aequo. Un iter avviato quasi sette anni fa che però, a causa del silenzio di Via Allegri, non vede la luce.

"Sulla questione Scudetto dal punto di vista della FIGC, ahimè, non c’è nessuna novità", ha detto l'Avv. Mignogna. "Purtroppo continuano a passare i mesi e non si intravede alcuna volontà di arrivare a definizione di questo procedimento che ormai comincia ad essere abbastanza datato. Lo dico con amarezza perché quando abbiamo cominciato avevamo determinati documenti in mano e già allora pensavamo fossero sufficienti per arrivare ad ottenere l’ex aequo. Infatti di lì a poco la Commissione nominata dal presidente Tavecchio stabilì che il principio dell’assegnazione a pari merito del titolo a Genoa e Lazio era corretta. Da allora qualcosa si è inceppato ma abbiamo trovato ancor più documenti che hanno chiarito in maniera rigorosa e scientifica questa vicenda”.

Il presidente Gravina, quando istituì la seconda Commissione della FIGC utilizzò proprio questi termini, criteri rigorosi e scientifici per stabilire la verità e il quadro che abbiamo ricostruito segue proprio questi due principi. La verità sulla vicenda ormai ha sciolto ogni dubbio, quel che doveva essere appurato è stato appurato: la FIGC nonostante questo continua ad essere silente e tutto questo non fa che alimentare ipotesi di complotto e di gestione poco trasparente della vicenda. I commenti sui social, le tante e-mail ed messaggi whatsapp che mi arrivano dimostrano che questa rivendicazione non sta venendo trattata con la giusta serietà ed equità: per smentire queste voci sarebbe ora per la Federazione di uscire allo scoperto, gettare il cuore oltre l’ostacolo e sancire il merito della Lazio e il diritto a quello Scudetto. Dico questo con amarezza perché ormai sono state anche tante le richieste di audizione inoltrate in FIGC, alle quali purtroppo non è mai seguita alcuna risposta”.

Il calcio è un gioco ma è comunque regolato dal diritto sportivo e dove questo non interviene esistono le norme generali. La stessa Carta Olimpica stabilisce come un titolo vada assegnato ex aequo quando non si può assegnare con certezza a un singolo. La poca trasparenza della FIGC non fa che alimentare i dubbi della gente, al presidente Gravina e alla Federazione spetta il compito di riportare luce sui campionati all’esame della Commissione. Il Guerin Sportivo ha ipotizzato che ci potrebbe essere qualche segreto di Stato che impedisce di procedere alla revisione dei campionati ed alla relativa assegnazione ex aequo. Io non credo sia così, ma in ogni caso basterebbe dirlo. Se non ci fosse trasparenza e chiarezza su una vicenda come questa, lasciando zone d’ombra su pagine passate del calcio italiano, sarebbe un segnale inquietante per tutto il movimento”.

Se qualcuno pensa che questo procedimento possa finire gettandolo nel dimenticatoio si sbaglia di grosso. Siamo pronti a organizzare iniziative civilissime e pacifiche ma importanti a Via Allegri, chi ha la capacità di decidere deve farlo. Ci sono molte questioni in ballo, gli Scudetti in bacheca per una piccola quota incidono sul riparto dei diritti televisivi e forse potrebbe essere anche questo il problema.