Mercoledì
2 giugno ricorre il Centenario della costituzione della Società Sportiva Lazio
in Ente Morale: una delegazione biancoceleste deporrà una corona di fiori, al
Cimitero del Verano, sulla tomba di Fortunato Ballerini
Il 2 giugno 1921, con l’emanazione del Regio Decreto n. 907 firmato da Vittorio Emanuele III, la Società Podistica Lazio venne eretta in Ente Morale per aver, tra l’altro, trasformato il campo della Rondinella in “orto di guerra” al fine di sfamare i figli degli orfani caduti al fronte.
Così, esattamente cento anni
dopo, mercoledì 2 giugno p.v. alle ore 12, all’interno del Cimitero Monumentale
del Verano di Roma, una delegazione biancoceleste, guidata dal Presidente
Generale del Sodalizio, Antonio Buccioni, deporrà una corona di fiori sulla
tomba – recentemente scoperta dall’Associazione LazioWiki dopo anni di febbrili
ricerche – di Fortunato Ballerini, già Presidente biancoceleste nei primi
vent’anni del Sodalizio, che, con grande intuizione, solidarietà e lungimiranza,
decise di tramutare il glorioso campo della “Rondinella” in un orto di
guerra per fornire cibo e assistenza ai figli dei caduti al fronte.
Un riconoscimento – quello
della elevazione in Ente Morale – che la Società Sportiva Lazio custodisce con
smisurato orgoglio, mai eguagliata da nessun altro consesso sportivo italiano.
Alla cerimonia di mercoledì
prossimo – oltre al Presidente Generale Onorario, Prof. Emmanuele Emanuele, a Federico
Eichberg, Presidente dell’Emca (European Multisport Club Association) e a
Gabriella Bascelli, Presidente della Fondazione Lazio - sarà presente anche una
rappresentanza, guidata dal Presidente Luciano Palaia, della S.S. Lazio
Escursionismo, che, con un proprio alfiere, innalzerà il labaro di una Sezione che
Fortunato Ballerini, in virtu’ del suo grande amore per la montagna e per la
natura, ne promosse la nascita.
Ballerini fu il Presidente che,
per venti anni, guidò con intuito e saggezza la Società Podistica Lazio fino a
farla diventare la prima società, in Italia, capace di mettere insieme una
serie impressionante di successi (dalla pallanuoto al calcio), alimentando il
numero di tesserati, aprendosi, per la prima volta, al fattivo contributo delle
donne, esaltando quel concetto dello “sport per tutti” che, ancora oggi,
rappresenta l’unicità e il collante degli ideali biancocelesti.