La Lazio non è soltanto una formidabile realtà sportiva che da centoventuno anni diffonde i suoi ideali in Italia, in Europa e nel Mondo. È anche - ma non potrebbe essere altrimenti snodandosi la sua vita da quasi cinque lustri - una straordinaria storia italiana. Fatta di successi ed emozioni sportive ma pure di perdite dolorose e laceranti. Già perché la Lazio, con i suoi sessantuno atleti e dirigenti morti in guerra, è la societa sportiva italiana che ha avuto il maggior numero di scomparsi, vantando anche il primato di decorazioni al valore. Ecco, allora, di seguito, l'elenco di coloro che, vestendo i nostri colori, hanno perso la vita nei conflitti mondiali. Una griglia lunghissima che attesta i sentimenti di altruismo, solidarietà ed amore verso il prossimo che hanno sempre contraddistinto tutti coloro che hanno rappresentato il bianco e il celeste: Ausenda, Bompiani, Bonaga, Canalini, Chiesa, Cianconi, Colombo, Conti, De Censi, De Mori, Di Palma, Gaggiotti, Gaslini, Kustermann, Laviosa, Malnate, Marcucci, Marsili, Mario e Ottorino Massetti, Massimi, Mengarini, Molina, Monetti, Nazari, Pandolfi De Rinaldis, Pansolli, Piergallini, Riccardi, Rivalta, Rotellini, Spingardi, Cappellani, Ciabattini, D'Aleo, Degli Uberti, Fabbro, Faccani, Fischer, Friggeri, Fumaroli, Gelsomini, Giovagnoli (il più giovane dei caduti, 18 anni e 6 mesi, appartenente alla Sezione Ciclismo), Giovenale, Laviosa, Kertsz, Losito, Mafalda di Savoia, Mazzon, Milazzo, Orazi, Rancati, Rem Picci, Rispoli, Sabatello, Scalia, Strappini, Tagliacozzo, Tedeschi, Varisco. (elenco tratto dal libro "Coppi 1945, una primavera a Roma - Fausto Nulli e la Società Sportiva Lazio)