Il tradizionale taccuino di Andrea Vezzoli dedicato alle cinque notizie sportive della settimana maggiormente meritevoli di approfondimenti 1. Una nuova via per gli scalatori Gli amanti della disciplina ricorderanno la scorsa settimana come una di quelle storiche dell alpinismo mondiale. Un nuova via, infatti, è stata tracciata da tre alpinisti Mondiali sul Monte Bianco. Il "Pilastro rosso di Brouillard" è il nome della quinta via. Si tratta di una colonna di granito rosso che sorregge la calotta glaciale del Monte Bianco. La via è di "8 tiri per una sviluppo di circa 290 metri e con un grado di difficolta massimo di circa 8A e una difficoltà obbligatoria di 7B". Sono serviti tre giorni per inaugurare la nuova via. Due per aprirla e una per liberarla. Un nuovo percorso in un Monte storico non solo per gli appassionati di alpinismo ma per tutti gli amanti dell'avventura. Da raisport.rai.it "Pilastro rosso di Brouillard, aperta una nuova via" - 10 luglio 2020 2. Una decisione discutibile Buone notizie per i tifosi del Manchester City e per gli estimatori di Pep Guardiola. Il club inglese, infatti, potrà disputare la fase a gironi della prossima Champions League. Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha stabilito che il Manchester City non ha violato il Financial Fair Play e ha multato il club inglese con 10 milioni di euro per non aver collaborato nell'istruttoria del caso. La vicenda ebbe inizio nel novembre 2018 quando il settimanale Der Spiegel aveva pubblicato documenti che provavano la violazione delle norme economiche dell'Uefa. Il primo grado di giudizio aveva stabilito che il Manchester City non avrebbe potuto disputare partite di Champions League per due anni consecutivi ma poi il Tas di Losanna ha ribaltato la decisione. Le motivazioni della sentenza saranno rese pubbliche tra qualche settimana ed arricchiranno la vasta giurisprudenza presente sul tema tra sport ed interessi economici. Da www.tuttosport.com, "Manchester City: Tas ribalta la sentenza, salva la Champions League", 13 luglio 2020 3. Il futuro del rally è iniziato Il rally sta attraversando un periodo storico e lo scorso fine settimana è stato cruciale in questo senso: per la prima volta, infatti, una auto ibrida ha partecipato ad una competizione rallistica. Si tratta di Suzuki Swift Sport Hybrid RUno che presenta le seguenti caratteristiche: 1025 kg per 129 cavalli. Il motore è un quarto cilindri da 1.4 litri, abbinato all'Integrated Starter Generator IISGS da 48 Volt. L'auto è guidata da Simone Goldoni ed ha gareggiato nel rally Lana di Biella nella classe Sport Hybrid. Ci siamo già occupati della categoria elettronica di Formula ed oggi affrontiamo il mondo del rally: anche per le auto sportive tout court i tempi sono maturi per passare dal combustibile all'elettrico. Da sportmediaset.mediaset.it: "La nuova era (ibrida) dei rally", 14 luglio 2020 4. Una triste vicenda sportiva Il legame tra sport e medicina "rinforzante" si arricchisce di un altro discusso capitolo le cui ripercussioni per il mondo sportivo "in toto" sono solo agli inizi. Il "Mail on Sunday" ha pubblicato un'inchiesta giornalistica affrontando il periodo precedente alle Olimpiadi Estive di Londra 2012. Secondo il settimanale inglese novantuno atleti britannici furono "caldamente invitati" dall'ottobre 2011 ad assumere il Delta G, bevanda in quel periodo sperimentale che adesso sta vivendo un boom di vendite online tra gli appassionati di bevande energetiche dal momento che le sostanze presenti aumenterebbero le prestazioni agonistiche e tarderebbero la produzione di acido lattico. Nella vicenda sono coinvolti UK Sport, la massima organizzazione Sportiva britannica, che ha fatto firmare dettagliate liberatorie agli atleti, l'Università di Oxford, che ha iniziato gli studi sulla bevanda dietro commissione di UK Sport, l'esercito statunitense, presso il quale la bevanda era stata "ab illo tempore" utilizzata tra i militari. In futuro si saprà se l'inchiesta pubblicata avrà conseguenze anche giuridiche per medici e sportivi. Questo è lo sport che non vogliamo vedere, anzi non si tratta di sport ma di altro. Da lapiazzettadellosport.it: "Atleti inglesi usati come cavie da laboratorio nel 2012" - 15 luglio 2020 5. Sport e dieta vegana, un legame ancora poco conosciuto Il legame tra sport e alimentazione è molto stretto, a maggior ragione se consideriamo la dieta dei grandi campioni. Lungi dal voler parteggiare per un determinato tipo di dieta, segnaliamo una interessante inchiesta sull'apporto della dieta vegana all'attività sportiva. La dottoressa Luciana Baroni, esperta della materia e fondatrice della Società Scientifica di Nutrizione Vegeteriana, conferma che una dieta vegana tour court puo' dare benefici alla pratica sportiva. La regola sembra semplice: "consumo quotidiano e variato di tutti i cibi dei cinque gruppi vegetali (verdure, frutta, frutta a gusci e semi). In questo modo si assimilerebbero in misura corretta proteine, Omega3, vitamina Bdodici, ferro e zinco, senza eccessi ne pericoli per la salute. Si cita al riguardo un articolo tratto da una pubblicazione scientifica (Barnard et al., Nutrients 2019) per dare dignità ad un rapporto col cibo consolidato tra molti sportivi. La ricerca sul confronto tra dieta vegana e dieta mediterranea e i rispettivi rapporti con lo sport è ancora agli albori ma confidiamo che, a breve, ulteriori contributi possano far luce su questo aspetto interessante. Da Corriere Salute, inserto de "Il Corriere della Sera", "Campioni verdi: agonismo e dieta vegetale sono conciliabili", pag. 12, 16 luglio 2020. Andrea Vezzoli